Quello che andò in scena a Daejeon, metropoli della Sud Corea il 18 giugno 2002, fu un ottavo di finale di coppa del mondo estremamente controverso e solo nel 2015 grazie ad un’indagine dell’FBI si giunse alla conclusione che fu pilotato ai danni della nazionale italiana.
Come si sarà intuito, a fronteggiarsi per l’accesso ai quarti c’era la favoritissima Italia e i padroni di casa della Corea del Sud.
Nonostante un arbitraggio palesemente di parte, l’Italia passa in vantaggio grazie a Vieri ma viene raggiunta con un gol di Seol Ki-Hyeon a due minuti dal termine. Nei tempi supplementari, quando ancora vigeva la regola del golden gol (poi abolita nel 2004) vistosi annullare un gol più che valido di Damiano Tommasi, gli azzurri vengono eliminati per “colpa” di Ahn, al 117°.
Proprio l’attaccante, che ai tempi militava in Serie A nel Perugia dell’istrionico Luciano Gaucci, subì per questa ragione un licenziamento in tronco, come il presidente spiegò in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport esattamente 18 anni fa in cui, per citare testuali parole: “Basta! Quello non rimetterà mai più piede a Perugia! Si è messo a fare il fenomeno soltanto quando si è trattato di giocare contro l’Italia. Io non intendo più pagare lo stipendio a uno che è stato la rovina del calcio italiano”.
Davvero altri tempi, vicende impensabili se associate ai giorni nostri.