Dopo il “licenziamento per giusta causa” occorso qualche settimana fa e dopo le dure parole dell’avvocato del Brescia calcio Mattia Grassani, è stato il turno del procuratore di Balotelli, Mino Raiola.
Nello specifico, l’avv. Grassani ha enunciato come l’attaccante sia l’unico calciatore europeo militante nella massima serie che ha avuto l’ardire di dettare i tempi circa i pagamenti degli stipendi per il mese di marzo (se non subentrasse un accordo, la società dovrebbe saldare gli stipendi della rosa entro 20 giorni).
In risposta alle accuse dell’avvocato, è intervenuto Mino Raiola che ha così controbattuto:
“Lo stanno discriminando. Il Brescia lo fa allenare da solo alle 19. Normale che scriva le mail di diffida dopo le 20 quando torna a casa. Piuttosto a me risulta che il Brescia è l’unica società di Serie A che non ha ancora fatto fare il tampone a un proprio calciatore. Hanno discusso per settimane dei protocolli medici e ora si consente a una società di ignorarli solo per poter lasciare a casa un calciatore. Per colpire uno si mette a rischio tutta la squadra”.
Sembra questa telenovela non abbia ancora fine.